Testimonianze
Il modello della cooperazione sociale nel VCO presenta, da sempre, caratteristiche di originalità. Mi riferisco, ad esempio, all’intuizione delle cooperative di unirsi in un unico consorzio, al di là delle divisioni dovute alle varie rappresentanze; alle sinergie createsi fra amministratori pubblici, attenti alle politiche attive del lavoro; alle caratteristiche peculiari e originali delle cooperative di tipo B; ai cooperatori, che hanno saputo mettere in campo professionalità nuove e investire in risorse, per cimentarsi in attività di vario tipo come il verde pubblico, la raccolta differenziata di rifiuti etc.
Personalmente, ho ricordi anche simpatici e di amicizia con alcune cooperative, per esempio, con i soci della cooperativa Isola Verde, e non ho mai avvertito barriere, steccati, stereotipi o contrapposizioni del tipo “pubblico e privato”, come purtroppo spesso avviene. Ho partecipato a molte iniziative di Isola Verde, a partire dal Convegno dei primi anni novanta a Domodossola, organizzato per promuovere gli affidamenti alle cooperative B, così come previsti dalla legge.
Alla soglia della pensione penso a voi con affetto e stima, ripromettendomi di tornare qualche volta nelle vostre splendide Valli.
Trent’anni sono l’età in cui si comincia a entrare nel pieno della maturità, questo, dunque, è un compleanno da festeggiare innanzitutto complimentandosi per il traguardo raggiunto. E quando a compiere questo giro di boa è una cooperativa sociale – un’azienda che mira a contemperare l’essere impresa con prioritari obiettivi di solidarietà umana – congratularsi è più che d’obbligo.
Isola Verde si è costruita in questi tre decenni un percorso passo dopo passo e oggi può guardarsi alle spalle con soddisfazione per la strada fatta. Soprattutto nel solco di quella “sussidiarietà” che adesso è concetto e termine di dominio comune, ma una trentina di anni fa molto meno. In questo arco di tempo questa cooperativa sociale ha declinato nella sua attività pratica e quotidiana quei valori che danno sostanza al principio stesso di “sussidiarietà”, ovvero un’alleanza tra soggetti pubblici e cittadini a favore dell’interesse comune. Un patto con il quale si delegano gli attori più vicini al cuore del problema a partecipare alla sua soluzione. Si tratta di dare risposte a esigenze di una realtà sempre più complessa, in cui si ampliano le sacche di disagio e di conseguenza si avverte forte la necessità di arginarle con iniziative di recupero e reinserimento sociale.
Nel concreto ciò si traduce nell’offerta di occupazione, di un impegno quotidiano retribuito, per dimostrare, a sé stessi e agli altri, che si è in grado di fare la propria parte quando un sistema sociale, che cerca di non lasciare indietro nessuno, ammette la chance di mettersi alla prova.
Isola Verde nel Verbano Cusio Ossola è tra le cooperative che per prime hanno fatto propria questa missione: il cammino fin qui compiuto è la palese testimonianza del riscontro pratico ed effettivo di quello dichiarato in termini di obiettivi e propositi. Il suo bilancio sociale contiene tutti gli elementi che certificano questa coerenza, rispecchiata nei progetti messi in campo e nella voglia di essere soggetto attivo di questa nostra comunità attraverso il lavoro, le idee e qualche sogno. Di questi alcuni sono stati realizzati, altri sono lì: mete ambite ma non irraggiungibili. Come una vetta luminosa a cui si guarda con la certezza di riuscire, prima o poi, a scalarla. E Isola Verde ha tutto il fiato, la determinazione, e una visione ampiamente condivisa, per poter arrivare fino in cima.
La cosa che colpisce di più, festeggiando il trentesimo di fondazione di una cooperativa come Isola Verde, è ricordarsi perfettamente di quando ha iniziato a operare e, quindi, dover prendere atto di quanto velocemente scorra il tempo.
Era allora un progetto ambizioso, è oggi una consolante realtà: Isola verde lavora, cresce, si inserisce e, in tempi di crisi come questo, è una risorsa preziosa del territorio per cercare di trovare spazi di lavoro soprattutto per le persone più svantaggiate.
Trent’anni, centinaia di persone che vi hanno lavorato o che tutt’ora collaborano, un appoggio convinto e concreto da parte delle amministrazioni del territorio, fanno della Cooperativa Isola Verde uno degli aspetti più interessanti della realtà economica e sociale di Verbania.
A tutti i soci, i collaboratori, gli amici di “Isola Verde” il ringraziamento sincero dell’Amministrazione comunale di Verbania, che ho l’onore di dirigere, con l’augurio di raggiungere nuovi e positivi traguardi.
Isola Verde rappresenta una delle più vivaci, convincenti e significative testimonianze della ricchezza che la nostra città è in grado di generare. Lo scorrere dei decenni ha confermato quanto sia stata lungimirante l’intuizione dei soci fondatori e quanto rocciosa la loro determinazione a far crescere, nel tessuto produttivo della comunità verbanese, un’esperienza di solidarietà, di servizio, di promozione umana, di inserimento lavorativo.
Maturata a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, in un contesto di grande dinamismo sociale (il Piano
Cee, il Circolo “Perché No?”, il Centro Socio Formativo, la Comunità alloggio di via Rosmini, etc.), l’idea di mettere il lavoro al servizio degli uomini, nella forma della cooperazione sociale, ha percorso molto strada. Isola Verde si presenta oggi come un solido ed equilibrato “sistema” all’interno del quale trovano spazio e valorizzazione la professionalità di settore, la sensibilità
formativa ed educativa, la “rete” della solidarietà e dell’accoglienza.
Negli anni, non sono stati pochi, in cui ho guidato prima ConSer Vco e poi il Comune di Verbania, la presenza di Isola Verde è stata sempre una garanzia di qualità, di affidabilità e di sicurezza nell’esecuzione di servizi di manutenzione e nella gestione di cantieri di lavoro a forte rilievo sociale e riabilitativa.
La sintonia tra le Istituzioni pubbliche e il mondo della cooperazione sociale ha costituito sempre un punto fermo e irrinunciabile delle nostre scelte politico-amministrative. Isola Verde di questo mondo è una delle espressioni più robuste e radicate. Di ciò va dato merito a tutti i soci e agli
amministratori della cooperativa, che ringrazio e abbraccio con amicizia, nel ricordo vivissimo
di Carmine Cafaro, la cui esistenza ha saputo esprimere con straordinaria evidenza la “pasta”
di cui sono fatti gli uomini di Isola Verde.”
Ho incontrato la cooperativa Isola Verde durante la mia esperienza di Assessore Provinciale alle Politiche Sociali. Una esperienza esaltante, durata forse troppo poco, che mi ha arricchito profondamente e mi ha consentito di approfondire la conoscenza di settori fino ad allora a me ignoti. Un bell’incontro che, lo dimostra il fatto che stia scrivendo di loro a distanza di tanti anni, ha gettato le basi non solo per collaborazioni istituzionali interessanti, ma anche per rapporti umani di stima e rispetto reciproci duraturi e solidi.
Era il periodo in cui la Regione Piemonte stava trasferendo nuove funzioni delegate alle Provincie e fra queste una delle partite più delicate era rappresentata proprio dal passaggio di alcune competenze riguardanti le cooperative sociali. Abbiamo costruito insieme, e non è stato facilissimo, i presupposti per una collaborazione istituzionale, che credo e spero sia ancora presente, e, soprattutto, abbiamo cercato insieme di “sdoganare” un concetto a me caro: la “sfiga” non ha colore e il ruolo delle cooperative sociali è sempre più fondamentale per l’inserimento lavorativo di soggetti che altrimenti sarebbero totalmente in carico ai servizi sociali degli Enti Locali. Per questi motivi dobbiamo continuare a lavorare per sviluppare e rinnovare la cooperazione sociale: combattere quotidianamente con i preconcetti e con i luoghi comuni è sicuramente faticoso, ma solo abbattendoli sarà possibile garantire alle cooperative sociali un futuro di nuovi traguardi raggiunti.
In bocca al lupo e…. Allegar!
La cooperativa ha coniugato verde e responsabilità sociale 40 anni fa, anticipando il concetto di azienda e di economia sostenibili. Attraverso un’attività produttiva, si prende cura di persone che trovano una nuova modalità di confrontarsi con l’ambiente esterno e che acquistano una nuova dignità e una propria indipendenza. Scegliere un’azienda etica è una scelta etica.
Nel 1995 è nata la cooperativa Prometeo, che prima era Cooperativa Isola Verde. È quindi difficile parlare di collaborazione con l’isola Verde perché ci sentiamo parenti molto stretti, è una sorta di sorella maggiore. Siamo sotto lo stesso tetto e quindi c’è anche una doppia collaborazione: una più formale, fatta di borse lavoro, che vengono attivate da anni per i nostri pazienti, e un’altra più affettiva, fatta di quotidianità di abitudini di rumori, di buongiorno e di caffè. Potrà sembrare meno importante ma queste atmosfere permettono a una comunità per pazienti psichiatrici, quale è la nostra, di riceverne beneficio.
A volte, ho provato a pensare alla comunità senza Isola Verde: mi è parso che la comunità non sarebbe stata più la stessa e che avrebbe perso un flusso continuo di energia vitale, fatta di cose molto semplici ma preziose e sempre più rare, cose lontane dalle luci della ribalta, ma confortanti e calorose. Forse anche se parenti così stretti e quindi di parte, possiamo dire che Isola Verde ha a che vedere proprio con queste, cose lontane dalle luci della ribalta ma confortanti e calorose.
Quando nel 1996 ho iniziato a lavorare per il Servizio Tossicodipendenze di Verbania esistevano già dei rapporti di collaborazione con la Cooperativa Isola Verde, ma, a volte, ancora basati su incomprensione e poca comunicazione: ognuno era ancora troppo centrato sul proprio campo di intervento. Con il passare degli anni, e soprattutto con l’intensificazione e il miglioramento delle relazioni - sono le singole persone che creano le relazioni e quando c’è la volontà si può provare a parlare la stessa lingua - si è creata una prassi lavorativa che permette il raggiungimento, da parte di entrambi, servizio e cooperativa, dei propri obiettivi. Resta importante continuare in questa direzione, noi lavoriamo per permettere ad altre persone di risolvere i propri problemi e trovare un modo per ritrovare una certa forma di benessere: il lavoro, svolto in un certo modo, è una pedina importante in questo progetto.
Da anni aspettiamo, insieme ai nostri pazienti, la stagione estiva, perché con l’estate arriva il lavoro. L’esperienza dell’inserimento lavorativo, consolidata da tempo presso Isola Verde, rappresenta, infatti, per i nostri pazienti, sia un’occasione per misurarsi con il mondo del lavoro, sia un’opportunità di socializzazione. Non tutti capiscono fin da subito il significato di lavorare in una cooperativa sociale e, inizialmente, si limitano alla sola esecuzione delle loro mansioni; solo col tempo iniziano ad apprezzare il piacere di “appartenere” a un gruppo.
Anche noi, attraverso l’inserimento, scopriamo meglio i nostri utenti e ne possiamo cogliere l’attitudine al lavoro, il rispetto delle regole, la resistenza fisica, la capacità di relazionarsi.
Nel tempo anche la Cooperativa, affinando gli strumenti, ha cercato di “attrezzarsi” per seguire meglio gli inserimenti lavorativi di soggetti svantaggiati. Anche se non parliamo ancora la stessa lingua sento di poter dire che almeno parliamo dialetti simili.
La Cooperativa Sociale Isola Verde è una risorsa lavorativa sul territorio della nostra ASL che da sempre è stata un riferimento per il Servizio di Salute Mentale, sin da quando si era costituita come cooperativa agricola.
La peculiarità della collaborazione con questo ente è stata quella di tentare di coinvolgere le diverse anime presenti all’interno di ogni Servizio (sanitario e sociale) per intervenire in maniera, il più possibile globale, sulla multi-problematicità che spesso si evidenzia nei soci svantaggiati avviati al lavoro. È successo, ad esempio, di trovarsi intorno al tavolo, operatori di CSSV, Ser.T., CSM, insieme a rappresentanti della Cooperativa, per discutere dell’inserimento di una persona che in quel momento presentava aspetti di disagio riconducibili a tutte le sfere nominate. Questo è senza dubbio un aspetto di collaborazione assente in ogni altro tipo di azienda. Un’altra peculiarità di Isola Verde è la disponibilità a prendersi in carico anche alcuni aspetti della quotidianità dell’utente, che di certo non competono all’azienda, ma che fanno parte di un’accoglienza riconducibile a un “maternage” che, se venisse meno, comprometterebbe certamente la qualità della vita di alcuni inserimenti, ma anche la loro continuità lavorativa. Mi riferisco, nello specifico, alla gestione economica dei soldi necessari per le piccole spese (sigarette, caffè, etc.); all’accudimento nell’igiene personale, necessario per alcuni e, non ultimo, al costante monitoraggio del clima lavorativo all’interno delle squadre di lavoro.
Nel corso degli anni, è stato interessante confrontarsi con i soci della cooperativa su quelle che possono essere le specificità della malattia psichiatrica all’interno di un contesto lavorativo. Da parecchio tempo i nostri operatori insistevano sulla necessità di poter avviare borse-lavoro terapeutiche, e non solo percorsi di assunzione, per quegli utenti che presentano particolari problemi di tenuta e concentrazione. Da qualche anno ciò sta avvenendo e sta diventando sempre più la strada di collaborazione del nostro Servizio con Isola Verde. È questo, infatti, il nodo problematico che emerge. La necessità di essere sempre più competitivi sul mercato, unita alla proposta da parte di altri Servizi (vedi Carcere o Ser.T.) di utenti più “affidabili”, ha fatto si che, nel tempo, sia stato sempre più difficoltoso proporre nostri utenti per un’assunzione.
Ogni comunità è costituita da una percentuale di popolazione definita a rischio psico-sociale, posizionata quindi ai margini della nostra società. Le cause sono molteplici; è possibile semplificare dicendo che la variabile socio-ambientale condiziona notevolmente l’inserimento più o meno positivo nei contesti sociali, come la scuola, il mondo del lavoro ecc. Per questo motivo la società in generale e la comunità locale, in particolare, come ultimo anello della catena, devono occuparsi di questa fascia di popolazione. In questa breve analisi si inserisce perfettamente la Cooperativa Sociale Isola Verde che ha nel suo statuto la mission di favorire l’inserimento lavorativo di soggetti in situazione di difficoltà. La scelta di integrare i bisogni sociali con quelli di natura economico-produttiva, indispensabili per mantenere l’azienda competitiva nel vasto settore floro-vivaistico, e dei servizi connessi alle aree verdi, ha dimostrato di essere un modello vincente e, come si dice oggi, sostenibile.
Le cooperative sociali sono società con lo scopo di gestire un’impresa comune, il cui obiettivo principale è fornire ai soci stessi un’occupazione; l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati è, infatti, il caposaldo di tutte le cooperative sociali di tipo b. La cooperativa, però, non e solo questo, si tratta di uno spazio basato sul rispetto e sulla reciprocità, all’interno del quale ogni membro è uguale all’altro ed è accettato per ciò che è senza pregiudizi. Spesso l’aspetto legato alla mutualità rispetto ai soggetti svantaggiati mette in ombra un’altra sfaccettatura fondamentale: il lavoro di squadra, senza il quale la cooperativa non esisterebbe; il lavoro di equipe oltre a creare posti di lavoro, produce anche rapporti di solidarietà, reciprocità e amicizia, un eccellete strumento di integrazione sociale che consente ai membri di sentirsi parte di qualcosa e di entrare in contatto diretto con l’ambiente e con la società di cui fanno parte.
La grande famiglia di Isola Verde mira a garantire un livello di benessere per tutti i suoi componenti, tale benessere però non è solo legato alla condizione economica, ma anche a quella sociale. Il rapporto di cooperazione, infatti, rappresenta per i membri un modo per riscattarsi all’interno della società, una concreta possibilità di realizzarsi nel mondo del lavoro e nella vita privata, riacquistando fiducia negli altri e in sé stessi.
Essere consulente di una cooperativa sociale deve mettere in conto che il rapporto personale con tutti i componenti del “gruppo” è un valore imprescindibile. Con Isola Verde i momenti di lavoro sono stati un mezzo per conoscere le persone e la loro vita. Ho trovato amicizie e ho condiviso con loro scelte lavorative ed esperienze personali. Penso di poter dire che, in questi anni, siamo cresciuti e stiamo crescendo assieme e non solo in campo lavorativo.
L’impegno a produrre piante da parte della Isola Verde ha portato a risultati di buon livello, sia per le annuali, che già da anni danno lustro al comparto, sia alle ornamentali da siepe, che piano piano hanno trovato il loro spazio produttivo e commerciale. Senza dubbio la parte produttiva è stata quella meglio interpretata dalle squadre, dopo un ovvio e necessario rodaggio. La parte commerciale, sempre più ostica a prendere piede, ha trovato il suo sviluppo attraverso il consumo interno ed esterno, permettendo di dare un senso economico e non solo sociale alla produzione. La necessità di credere maggiormente in questo comparto, e di utilizzarlo come risorsa interna (produzione e consumo), sarà la nota che permetterà di avere ulteriori soddisfazioni e porterà il settore “produzioni ornamentali” a essere un anello sempre più importante dell’attività della cooperativa. Importanza che deve essere vista anche come momento di sviluppo dell’inserimento al lavoro e all’occupazione di elementi svantaggiati, che in questa attività possano trovare una loro soddisfazione umana e lavorativa.
Nella mia veste di collaboratore della ”Cooperativa Sociale Isola Verde”, da ormai 15 anni, ho osservato e apprezzato, in più occasioni, la disponibilità e la professionalità dei responsabili e degli operatori. Mi hanno sempre colpito il loro interesse e desiderio di apprendere e migliorarsi, qualità che spesso vengono a mancare in chi vive da tempo una professione.
In ogni ambito lavorativo, invece, dovrebbero sempre sopravvivere l’umiltà e la voglia di mettersi in gioco, doti che, unitamente alla sensibilità per quanti sono più svantaggiati, contraddistinguono da sempre questa cooperativa.
Ringrazio Isola Verde per la stima e la fiducia che mi manifestano da tempo permettendomi di apprendere e migliorare a mia volta. Il mio grazie più sentito va lassù all’amico Cafy, la cui amicizia ha permesso l’inizio di questo rapporto lavorativo e umano, del quale serbo tanti ricordi preziosi nel mio cuore. A quanti continuano a credere e a adoperarsi per gli ideali e gli scopi della cooperativa, i mie più sinceri auguri. Buon compleanno Isola Verde.
Collaboro con il team di Isola Verde da circa 10 anni su problemi di controllo di gestione, assistendolo nello sviluppo di strumenti di controllo dell’andamento economico/finanziario della Cooperativa. Durante questo tempo, ho assistito a una crescita manageriale dei responsabili, attraverso una miglior conoscenza e un più approfondito controllo dei costi e dei ricavi. Questa crescita, a mio giudizio, non è dovuta solamente alle capacità dei singoli, ma a uno spirito di cooperazione tra i soci, che è alla base dello sviluppo positivo di Isola Verde e che le ha permesso, anche a fronte di eventi imprevedibili e contrari, di perseguire l’oggetto sociale.
Ho seguito passo a passo l’evoluzione del lavoro e l’innovazione delle attrezzature di Isola Verde. In particolare, ho contribuito alla crescita umana e professionale dei membri della Cooperativa, a partire dal Consiglio di Amministrazione fino agli inserimenti lavorativi. Il Consiglio di Amministrazione, i capi squadra e gli operai hanno maturato una progressiva coscienza e le competenze nel relazionarsi con gli inserimenti lavorativi, per i quali è stata prima sperimentata e poi applicata una particolare metodologia di selezione e inserimento. I risultati ottenuti testimoniano la bontà del metodo e la professionalità dei formatori che, con la loro costante e amorevole presenza, hanno seguito e guidato la formazione sociale e lavorativa degli inserimenti.
Oggi Isola Verde è sicuramente un modello di riferimento per le Cooperative di tipo “B”. Pur essendoci dei responsabili, è il gruppo che collabora alla stesura dei programmi di lavoro e che contribuisce ad acquisire lavoro. La Cooperativa si autofinanzia con le proprie attività, siamo di fronte a un risultato di eccellenza.
Devo sottolineare la qualità di tutte le persone che, ad ogni livello, operano in Isola Verde; le persone sono i veri autori del successo della Cooperativa e della crescita conseguita nel tempo con regolarità e costanza. Le difficoltà, che si sono frapposte ai traguardi conseguiti, sono state tante, ma oggi rimane, negli occhi e nel cuore delle persone, la felice realtà di questa opera che dice a tutti quanto sia potente e produttivo l’amore (quello che ci fa tirare su le maniche e darsi da fare) verso i fratelli meno fortunati.
Se è vero che nulla è lasciato al caso e “Dio non gioca a dadi con l’universo”, non a caso ho conosciuto Isola Verde. Nella vita esistono solo opportunità, Isola Verde è, per chi la vive, un’opportunità di crescita ed ecco che la fragilità umana si trasforma in occasione per fortificarsi, capire, comprendere, occasione per rinascere e per ripartire.
“Un diamante è forse meno prezioso se ricoperto di fango? Dio vede l’immutabile bellezza della nostra anima e sa che non siamo i nostri errori”. Quindi NON siamo i nostri errori.
Isola Verde è toccare con mano che la solidarietà è una delle forme irrinunciabili dell’amore, Isola Verde è accogliere ed essere accolti, dove tutti si è uguali, dove tutti si è in cammino, un cammino che è già alla meta, un cammino che è la vita.
Seguo la Cooperativa dal lontano 1999 e ho potuto apprezzare l’impegno degli amministratori nell’attuare una gestione oculata ed efficiente delle risorse sociali.
Particolare attenzione è stata posta nel mantenimento di un equilibrio finanziario a breve e a lungo termine: la ricerca di fonti di finanziamento pubbliche per il sostegno dei piani aziendali di sviluppo, non disgiunta dal perseguimento di standard di efficienza economica, ha consentito di ottenere risultati positivi e protratti nel tempo a supporto del raggiungimento degli obiettivi sociali che la cooperativa si è posta.
Lo sviluppo e il mantenimento nel tempo dei progetti di sostegno alle persone svantaggiate, impiegate nella Cooperativa, è solidamente garantito dall’equilibrio fra le fonti di finanziamento e gli impieghi, equilibrio fortemente voluto e perseguito dal Consiglio di Amministrazione.
A Vignone… hanno un progetto, mercoledì te li presento! Mentre salivo verso gli uffici non potevo non notare la devastazione che la grandinata della nottata precedente aveva regalato ad alberi, piante e fiori. È così che ho conosciuto Massimo e la parte dello staff che avrebbe partecipato allo sviluppo di un progetto satellite all’attività principale. L’emergenza causata dall’eccezionale maltempo è stata affrontata con la serenità e la serietà tipiche di chi conosce il proprio mestiere e sa affrontare i propri limiti.
Il colloquio ha da subito evidenziato di essere di fronte a persone alle quali il mondo, ormai arido di rapporti personali e di effimera stima, non appartiene; di vivere in una piccola isola che ha saputo accogliere i valori totalitari della vita.
Il mio contributo di servizio all’attività di Isola Verde è sicuramente marginale, ma le visite cadenzate, che il mio lavoro impone, si sono trasformate in un gradevole spunto d’incontro, carico di umanità e di rapporti ormai perduti. Molti possono vantare di avere interpretato ed esercitato il proprio mestiere, pochi possono affermare di averlo fatto penetrare nel cuore.
Da 25 anni ho il piacere di essere tra i fornitori della Cooperativa Sociale Isola Verde, un’azienda che nel tempo è cresciuta in maniera esponenziale, per merito dello staff da cui è composta, gente qualificata, affidabile e competente. Sono convinto che il suo successo sia dovuto a un gruppo di amici pronti a darsi una mano a vicenda e ad aiutarsi sia nel lavoro che nel privato.
È un onore per me aver conosciuto questi “amici” e auguro a loro altrettanti successi come quelli ottenuti in questi 30 anni di attività.
Capi squadra
I Capi Squadra organizzano, guidano e gestiscono le squadre di lavoro, insegnano il lavoro.
Matteo Albertini
Cristiano Antongioli
Orietta Donini
Marco Vanni Fontana
Lorenzo Forni
Diego Lietta
Flavio Luraschi
Giuliano Mazzucco
Giorgio Pol
David Progni
Federico Rolla
Mohamed Zindar